venerdì 14 settembre 2012

Sul treno una donna piangeva..

Oggi, come sempre, ho preso il treno per andare in università. Ho trovato 4 posti vuoti e mi sono seduta vicino al finestrino, ascoltando musica. Alla stazione successiva è salita una donna in lacrime che, nonostante ci fossero molti scompartimenti vuoti, mi ha chiesto se poteva sedersi vicino a me. Me la sono vista davanti piangere per almeno 5 minuti, finché non ho deciso di parlare e chiederle il motivo della sua tristezza. Credo che fosse quello che si aspettava da un po' perché fino a Bergamo (dove entrambe scendevamo) non ha smesso di sfogarsi, raccontandomi la sua vita. Ho scoperto che il marito l'ha lasciata con un figlio e non li vuole più vedere, nè tantomeno aiutare economicamente; che il figlio ha 3 anni e è costretta a chiedere aiuto a 2 amiche perché lo tengano mentre lei va al lavoro, e altre cose..
Ma soprattutto credo che quei 20 minuti sul treno siano l'unico momento in cui sia libera di piangere perché, nell'arrivare a destinazione l'ho vista sforzarsi per ricomporsi, come se niente fosse.
Così ho capito che, senza andare molto lontano, c'è davvero chi sta peggio, anche se non lo dice..

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